Re: NOTICIAS GRUPO FIAT-CHRYSLER: UNIFICADAS
Ya ha saltado la información: 1.000 millones de euros para Mirafiori.
Muy interesante: se fabricarán modelos Alfa y Jeep para todo el mundo, incluso para exportar a USA. ASegura que con esta inversión se mantiene el plan de lanzamiento de 2.012. El Giulia y el SUV estarán el tercer/cuarto trimestre de 2.012.
Dice que se fabricarán Berlina y Suv con marca Alfa y Jeep a partir de una plataforma traída de USA. Parece ser que la C-Evo la han evolucionado en USA para adaptarla a sus modelos. SErá la plataforma global (C-Evo y C-Evo Wide)
Esta misma semana se anunció otra inversión de 843 millones de dólares para una fábrica en USA.
Joint venture con Chrysler
La produzione annuale sarà di 280 mila vetture. Investimenti per un miliardo. I nuovi modelli entro il 2010. L'adai sindacati: "Lasciamo fuori la politica e gli estremismi.
Serve una decisione rapida". "Sono amareggiato per gli attacchi ingiusti dei giorni scorsi"
TORINO
Alle Carrozzerie di Mirafiori la Fiat prevede di produrre una berlina e un Suv con marchio Alfa e Jeep. La produzione annuale sarà di 280 mila vetture. Lo ha detto ai sindacati l’ad di Fiat Sergio Marchionne che partecipa a un vertice fra azienda e sindacati stamane all’Unione Industriale di Torino sul futuro produttivo delle Carrozzerie di Mirafiori. Per Sergio Marchionne è importante che il progetto per Mirafiori sia condiviso dai lavoratori. «Sono loro - ha detto ai sindacati - che avranno la responsabilità e il privilegio di trasformare Mirafiori in un impianto di livello internazionale. Potrebbe essere utile a tutti noi, in questa sala, sapere direttamente da loro, magari tramite un referendum, che cosa ne pensano».
I modelli che verranno prodotti a Mirafiori saranno «vetture di punta di Jeep e Alfa Romeo, i marchi più internazionali che abbiamo nei nostri due gruppi e che hanno potenzialità di sviluppo sul mercato globale», ha spiegato Marchionne ai sindacati. Ha aggiunto che il futuro di Mirafiori passa attraverso la joint venture tra Chrysler e Fiat. A Torino sarà portata infatti «una nuova piattaforma dagli Stati Uniti che servirà per produrre auto e suv di classe superiore, sia per il marchio Jeep sia per l’Alfa Romeo. E' l’architettura più avanzata di cui disponiamo, che è nata come base per l’Alfa Romeo Giulietta e che si è poi evoluta ed è stata perfezionata in Chrysler. Oggi è diventata la piattaforma universale comune ai due gruppi, da cui nasceranno tutte le future vetture dei segmenti C e D, automobili e suv».
Marchionne ha detto anche che i modelli prodotti a Mirafiori dalla nuova società «non saranno venduti solo nell’Unione Europea, ma più della metà è destinata a raggiungere i mercati di tutto il mondo, al di fuori del’Europa, specialmente in America. Portare la nuova piattaforma americana a Mirafiori vuol dire garantire allo stabilimento la possibilità di produrre più di 1.000 auto al giorno».«L’investimento che prevediamo è superiore a un miliardo di euro. Siamo disponibili a partire subito per mettere in pratica il progetto: se lo finalizziamo in tempi rapidi saremo in grado di adeguare l’impianto alle nuove produzioni nel giro di un anno e mezzo. In questo modo - ha concluso - potremo rispettare i tempi previsti per il lancio commerciale dei futuri modelli Jeep e Alfa Romeo che potrà avvenire nel corso del terzo o al massimo quarto trimestre del 2012».
«Siamo disponibili al dialogo - ha detto ancora Marchionne - ma una cosa deve essere chiara e condivisa sin dall’inizio. Dobbiamo impegnarci, tutti quanti, per garantire le migliori condizioni di governabilità dello stabilimento». «La prima e la più importante responsabilità da assumere è quella che, una volta raggiunto un accordo su queste modalità, dobbiamo rispettarlo. Un dovere che va preso con serietà e coscienza. Questa è una sfida tra noi e il resto del mondo e si può vincere solo se tutti le forze si uniscono e lavorano nella stessa direzione, solo se c’è una reale condivisione di intenti».
«L’appello che vorrei fare a tutti voi, è quello di tenere la politica fuori dalla porta e gli estremismi lontani dalla fabbrica; di lasciare le prove di forza ai deboli». «Portiamo invece a questo tavolo - ha aggiunto - idee e proposte, portiamo la voglia costruttiva e l’impegno di fare qualcosa di valore. Portiamo anche la disponibilità a rinunciare a qualcosa, nessuno escluso, in vista di un obiettivo più alto di un titolo su un giornale. Lo dobbiamo in primo luogo ai nostri lavoratori». L’appello di Sergio Marchionne ai sindacati è quello di «stringere i tempi il più possibile». «Non possiamo permetterci - ha detto - di passare mesi a discutere, ci sono ragioni industriali che non possono aspettare, se vogliamo avviare gli investimenti e far partire il progetto. Ci sono anche ragioni di serietà e responsabilità che spingono verso una soluzione rapida».
«Vi confesso che sono amareggiato per le accuse ingiuste e gli attacchi che sono piovuti sulla Fiat. Si sono spese tante parole, forse troppe». Lo ha detto l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ai sindacati. «A volte stento a credere alle dichiarazioni che leggo - ha aggiunto - per quanto sono assurde e ingiustificate. Ma non voglio che tutto ciò condizioni le nostre scelte perchè sono state fatte pensando al futuro industriale della Fiat in Italia, al futuro del paese e delle nostre persone».
Sul fronte dell'azienda partecipa all'incontro, insieme all'amministratore delegato della Fiat, anche il responsabile delle relazioni industriali del Gruppo, Paolo Rebaudengo. Sono presenti tutti i sindacati: Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e associazione Capi e Quadri Fiat. è
«Ci piacerebbe che Marchionne oggi ci dicesse che per Mirafiori ha più di un prodotto e che mantiene la Mito. Ci piacerebbe che si sfruttasse al meglio la risorsa di Mirafiori che è la sua polivalenza», ha detto Giorgio Airaudo, responsabile Auto della Fiom nazionale entrando all’Unione Industriale di Torino. «Voglio che Marchiomne - ha aggiunto - ci dica che può sfruttare al meglio le capacità dei lavoratori di Mirafiori che hanno nella loro memoria 70 anni di storia della Fiat e 100 anni di storia dell’auto». Quanto all’ipotesi di una newco con la Chrysler per lo stabilimento torinese, Airaudo ha osservato: «La newco che si vuole fare per Pomigliano è fatta per escludere una organizzazione sindacale. Se altre newco hanno altre ragioni per noi non ci sono pregiudiziali».